Rock'n'Roll Robot

Il mondo invisibile |  Liz Moore | NN editore
Quando abbiamo smesso di capire il mondo |
Benjamin Labatut | Adelphi 

Come avrete capito dal nostro entusiasmo per la lettura de I pesci non esistono  siamo estremamente affascinate dalla commistione tra letteratura e scienza. 

Abbiamo appena letto “Il mondo invisibile” di Liz Moore e stiamo leggendo “Quando abbiamo smesso di capire il mondo” di Benjamin Labatut.

Sono due libri molto diversi: il primo è un romanzo, una storia familiare che incrocia il tema dell’intelligenza artificiale; l’altro è una specie di non-saggio che ricostruisce alcune scene determinanti per la nascita della scienza moderna.

Il mondo invisibile

I protagonisti sono David, genio dell’informatica che dirige un importante laboratorio nella Boston degli anni Ottanta, e sua figlia Ada, dodicenne estremamente brillante. Il progetto della vita di David è ELIXIR, un programma per replicare il linguaggio umano e superare il test di Turing. In questa storia, l’evoluzione del coding e dell’intelligenza artificiale fanno da specchio alla vicenda familiare e emotiva dei personaggi. Moore costruisce un romanzo coinvolgente e si interroga sulle relazioni e sulle emozioni, sulla durata e sulla memoria. Riprende la tradizionale domanda “che cosa distingue gli esseri umani dalle macchine?” e la interpreta in modo intimo e poetico, rendendola accattivante anche per chi non è appassionato al tema.

 

Quando abbiamo smesso di capire il mondo

Una serie infinita di aneddoti diventano affascinanti racconti sulle figure più rilevanti della scienza moderna, da Einstein e Schrodinger, al matematico giapponese Mochizuki (classe 1969) e la congettura abc. Labatut si muove sulla linea sottile tra fatti e invenzione e, come sostiene lui stesso, ci “parla dei limiti del pensiero, dei sogni folli della ragione e degli strani mostri che la logica può generare.” La ragnatela di storie ci porta ai confini della conoscenza, ai momenti in cui l’ingegno umano si è spinto un po’ più in là dei propri limiti per misurarsi con l’ignoto. Come se non bastasse il fascino e il genio dei vari protagonisti, a rendere ancora più riuscita l’operazione ci pensa il misto di realtà e finzione architettato da Labatut. L’autore infatti dichiara di essersi preso moltissime licenze durante la narrazione, rendendo indistinguibile ciò che è davvero successo dalle sue invenzioni. Chi legge allora si trova a mettere in discussione continuamente l’affidabilità delle informazioni, per poi arrivare al paradosso di chiedersi se la verità, nel contesto della letteratura, abbia veramente importanza. 

L’ALTRO LIBRO

Uno dei capolavori di questo filone lo ha scritto Ian McEwan. S’intitola “Macchine come me” e in Italia è uscito nel 2019 per Einaudi. Qui la storia è ambientata in un 1982 alternativo in cui l’Inghilterra ha perso la guerra delle Falkland e Alan Turing, è sopravvissuto al dopoguerra e ha reso possibile l’invenzione di esseri umani artificiali. In questo contesto, il trentenne Charlie acquista un prototipo di Adam, uno dei primi non-uomini. Adam è talmente evoluto da avere non solo un’intelligenza sconfinata, ma anche un proprio codice etico e una propria idea di mondo.

Mc Ewan non cerca di rendere la trama avvincente aggiungendo personaggi o colpi di scena all’intreccio. Tutto il romanzo è basato sull’affermazione di una tesi (che chiaramente riguarda il rapporto tra umani e robot e non possiamo svelare) e la sua dimostrazione fino alle estreme conseguenze. Attorno a questa si snodano riflessioni filosofiche acutissime, scene grottesche e innumerevoli citazioni dal mondo scientifico e letterario. Con immensa maestria ci dimostra che la risposta alla domanda “chi è migliore?” non è affatto scontata.

L’AUTRICE

Ananda Devi è un’autrice mauriziana di origini indiane. Parla fin dallinfanzia molte lingue (francese, inglese, creolo mauriziano, telougou) e ha pubblicato la sua prima raccolta di racconti a 19 anni. Durante la sua carriera ha vinto numerosi premi fra cui l’importante Premio dei Cinque Continenti della Francofonia nel 2006 ed è stata nominata Cavaliere delle Arti e delle Lettere 2010. Attraverso i suoi romanzi, offre una prospettiva meno idilliaca delle Mauritius rispetto all’immagine che ne hanno i turisti.

Il consiglio cinematografico non richiesto

a tema “così de botto e senza senso”, senza la pretesa di essere esaustivi

  • The imitation game, Morten Tyldum (2014)
  • Wargames, John Badham (1983)
  • Ready player one, Steven Spielberg (2018)
  • Nirvana, Gabriele Salvatores (1997)
  • Tron, Steven Lisberger (1982)
  • Upload, Greg Daniels (2020), serie disponibile su Amazon Prime

Altri libri sul tema

  • I meravigliosi reportage di Mark O’Connell “Essere una macchina” (Adelphi) e “Appunti da un’Apocalisse” (Il Saggiatore).
  • “Mormorio” di Will Eaves (codice): romanzo sperimentale ispirato all’ultima parte della vita di Alan Turing.
  • Molto più legato all’aspetto economico dell’industria tecnologica, ricordiamo “La valle oscura” di Anna Wiener (Adelphi) che ci porta nel mondo delle start-up della Silicon Valley. Ne abbiamo parlato qui 

Grazie a Eleonora abbiamo anche una playlist musicale a tema!